Cosa viene articolato attraverso i movimenti labiali nella Lingua dei segni italiana? Esiste un rapporto tra il segno (forma, ritmo, velocità) e la sua articolazione labiale? Quali sono le variabili extratestuali (contesto, caratteristiche dell’interlocutore, enfasi) che influiscono sull’articolazione delle componenti orali? Questo volume si propone di rispondere ad alcune di queste domande tracciando un percorso che parte dalla storia dell’educazione linguistica delle persone sorde in Italia e arriva fino all’uso della Lingua dei segni italiana oggi. Attraverso una breve descrizione della LIS, una panoramica degli studi già condotti in passato sul fenomeno, l’analisi di un corpus e una prova sperimentale, si arriva a classificare le componenti orali in due categorie e a definire l’entità, le funzioni del fenomeno e le sue implicazioni glottodidattiche. Ne emerge un quadro eterogeneo e variegato in cui le labializzazioni si configurano come una forma di gesto co-segnico, simile alla gestualità co-verbale per le lingue parlate, che, utilizzando le risorse di una lingua più standardizzata, ovvero l’Italiano, interfacciano il livello segnico e assicurano una maggiore stabilità e intelligibilità nella comunicazione tra segnanti svolgendo funzioni di natura semantica, pragmatica e metadiscorsiva.
Le componenti orali della lingua dei segni italiana. Analisi linguistica, indagini sperimentali e implicazioni glottodidattiche / Roccaforte, Maria. - STAMPA. - (2018).
Le componenti orali della lingua dei segni italiana. Analisi linguistica, indagini sperimentali e implicazioni glottodidattiche
maria roccaforte
2018
Abstract
Cosa viene articolato attraverso i movimenti labiali nella Lingua dei segni italiana? Esiste un rapporto tra il segno (forma, ritmo, velocità) e la sua articolazione labiale? Quali sono le variabili extratestuali (contesto, caratteristiche dell’interlocutore, enfasi) che influiscono sull’articolazione delle componenti orali? Questo volume si propone di rispondere ad alcune di queste domande tracciando un percorso che parte dalla storia dell’educazione linguistica delle persone sorde in Italia e arriva fino all’uso della Lingua dei segni italiana oggi. Attraverso una breve descrizione della LIS, una panoramica degli studi già condotti in passato sul fenomeno, l’analisi di un corpus e una prova sperimentale, si arriva a classificare le componenti orali in due categorie e a definire l’entità, le funzioni del fenomeno e le sue implicazioni glottodidattiche. Ne emerge un quadro eterogeneo e variegato in cui le labializzazioni si configurano come una forma di gesto co-segnico, simile alla gestualità co-verbale per le lingue parlate, che, utilizzando le risorse di una lingua più standardizzata, ovvero l’Italiano, interfacciano il livello segnico e assicurano una maggiore stabilità e intelligibilità nella comunicazione tra segnanti svolgendo funzioni di natura semantica, pragmatica e metadiscorsiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.